ANALISI TECNICA DEI MERCATI FINANZIARI
1.CHARLES DOW
di Simone Macelloni |
1.0 - La vita e il contesto storico del padre dell'analisi tecnica dei mercati finanziari:
Charles Henry Dow ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della finanza e del giornalismo. La sua vita e il suo lavoro hanno gettato le basi per molte delle pratiche moderne di analisi del mercato e le sue innovazioni continuano a influenzare generazioni di analisti, investitori e giornalisti finanziari.
Nacque il 6 novembre del 1851 a Sterling, nel Connecticut, da una famiglia contadina e dovette affrontare all'età di 6 anni, una grave perdita: quella del padre. Questo lutto lo portò a doversi occupare del mantenimento della famiglia e quindi non ebbe una formazione classica e non ottenne mai una laurea. Nonostante le difficoltà, riuscì, all'età di 21 anni, ad essere assunto allo "Springfield Daily Republican" nel Massachusetts come "City reporter". Lavorò per Samuel Bowles che fu un pioniere del giornalismo indipendente e riuscì a trasmettergli l'approccio analitico che per i tempi era un metodo davvero innovativo. Questo periodo sarà caratterizzante per la sua formazione nel mondo della divulgazione finanziaria.
Nel 1877, grazie a questa esperienza e alla referenza di Bowles, riuscì ad entrare nel "Providence journal" e si specializzò in articoli sulla storia regionale. Nei suoi scritti analitici esponeva l'evoluzione dello sviluppo di vari settori e ne individuava le possibili prospettive di crescita nel futuro.
Nel 1880 pubblicò "Newport: The City by the Sea". Si trattava di un resoconto sull'insediamento che ne descriveva l'ascesa, il declino e la successiva rinascita come luogo di vacanze. La qualità e il valore storico di questa trattazione che comprendeva tra le altre cose gli investimenti immobiliari e la quantità di denaro guadagnato o perso nel corso dell'evoluzione della città interessò molto l'editore "George W. Danielson" che lo incaricò per un compito molto particolare:
Dow venne scelto per accompagnare un gruppo di investitori, banchieri e magnati della finanza a Leadville, in Colorado, con lo scopo di cercare investitori e pubblicizzare le loro miniere d'argento. Durante il viaggio essi si confidarono con lui e gli raccontarono in cosa consisteva il lavoro e come si sviluppavano i loro business. Essi avevano certezza della sua discrezione e gli permisero di ottenere informazioni sulle compagnie minerarie, il gioco d'azzardo e i bordelli della città. Nelle "lettere da Leadville" Dow identificò quali potessero essere gli investitori ideali per quel business e quali no. Non si astenne dall'enunciare i rischi che quel tipo di investimento comportava e nacque il concetto di non rischiare più di quanto si è disposti a perdere.
Nel 1880, all'età di 29 anni, si trasferì a New York per lavorare al "Kiernan Wall Street Financial News Bureau" dove consegnava, tramite dei messaggeri, news finanziarie alle banche e ai broker. Invitò a collaborare con lui Edward Davis Jones che conobbe a Providence. Quest'ultimo, nonostante si fosse ritirato dalla Brown University, era riconosciuto come un ottimo analista e un grande statistico. I due condividevano l'approccio analitico alle notizie e ritenevano fortemente che ogni informazione dovesse essere riportata senza alterazioni . Ai tempi non esisteva un sistema informativo chiaro e regolamentato e le informazioni venivano solitamente deformate per indirizzare il mercato. Le falsificazioni dei bilanci e la corruzione giornalistica erano largamente diffuse ma Dow e Jones si opposero fermamente a questo sistema conquistando la fiducia degli investitori e degli enti finanziari.
Nel 1882 si avvicinarono a Charles Bergstresser, un ottimo intervistatore che inventò un sistema innovativo di stampa che permetteva di produrre molte più copie in poco tempo alla Kiernan. Deluso dal fatto che la società non gli riconobbe nulla per questa innovazione si unì a Dow e Jones come finanziatore principale nella fondazione della "Dow Jones & company". Questa nuova società operante dallo scantinato di un negozio di caramelle inizio a pubblicare quotidianamente il "Costumer's Afternoon Letter" che presentava un sommario delle notizie finanziarie del giorno. La particolarità di queste pubblicazioni era la presenza del famosissimo "Dow Jones Stock Average" ovvero il primo indice di mercato della storia. Questo strumento includeva nove titoli ferroviari, uno di battelli a vapore e la Western Union. Come si fa tipicamente con gli indici venivano sommati i prezzi di chiusura dei singoli componenti e divisi per la loro quantità ovvero undici. Si otteneva in questo modo un valore indicativo del settore che Dow considerava come termometro dell'andamento economico deli Stati Uniti.
Dow decise di includere nel suo indice anche la Western Union che non era una società di trasporto ma di comunicazione telegrafica. Nel 1861 quest'ultima completò la prima linea telegrafica transcontinentale americana e fondò la "Russian-American telegraph company" che, nonostante l'abbandono del progetto, riuscì a posare con successo il primo cavo sottomarino transatlantico. Nel 1900 quest'ultima vantava la gestione di un milione di miglia di linee telegrafiche; qualcosa di colossale per i tempi.
Nel 1889 quando la Dow Jones & Company raggiunse una certa affermazione e dimensione trasformò la "Afternoon Letter" nel "Wall Street Journal" con la prima pubblicazione l'8 luglio dello stesso anno. L'Obiettivo era dare notizie complete e imparziali riguardo la fluttuazione dei prezzi di azioni, bond e materie prime. Jones si occupava della parte amministrativa, mentre Dow, in qualità di editore, si impegnava a rispettare i principi di completezza e imparzialità delle notizie. Si affermò il famoso motto: "The Truth in its proper house". Il giornale cominciò a pubblicare i nomi delle società che tardavano a comunicare i profitti o le perdite di esercizio e si orientava ad un pubblico più vasto e non di appannaggio esclusivo dei broker o dei magnati della finanza. Questa linea editoriale di trasparenza delle informazioni fu la componente vincente della linea editoriale. Chi voleva davvero essere informato sulla finanza poteva finalmente avvalersi di un giornale scevro da manipolazioni corruttive, pubblicità ed interessi esterni.
Nel 1896 venne implementato il "Dow Jones Industrial average" (DJIA) che conteneva inizialmente dodici azioni di settore: American Cotton Oil, American Sugar, American Tobacco, Chicago Gas, Distilling & Cattle Feeding, General Electric, Laclede Gas, National Lead, North American, Tennessee Coal & Iron, U.S. Leather, United States Rubber3S&P Global. Nel 1916 i titoli vennero portati a venti e successivamente, nel 1928, a trenta come lo strumento su cui operiamo oggi. La particolarità di questo strumento è il "price-weighted" che, contrariamente ad altri, i cui titoli sono classificati in relazione alla capitalizzazione di mercato, prende in considerazione valore della singola azione. Nel prodotto moderno è stato inserito anche un divisore diverso che viene adeguato periodicamente. Questa ulteriore particolarità permette di mediare e "normalizzare" le eventuali fluttuazioni drastiche del valore delle azioni come ad esempio, a seguito di uno stock-split o a consistenti aumenti di capitale. Nello stesso anno vennero tolti i titoli non ferroviari dal Dow Jones stock Average e ne furono inseriti altri due inerenti ai trasporti ferroviari. Questo strumento divenne il "Dow Jones Railroad Average" (DJRA).
Nel 1899 Dow iniziò a pubblicare sul Wall Street Journal una nuova rubrica che aveva lo scopo di educare il lettore comune alla finanza. Si trattava di una vera e propria opera di divulgazione sulla natura del movimento dei prezzi sui mercati finanziari. Nasceva da queste informazioni quello che poi sarebbe diventata la "Dow Theory" su cui si basa la struttura fondamentale dell'analisi tecnica. I principi fondamentali di questa teoria analitica sono stati estrapolati come sintesi dalle numerose pubblicazioni di Dow che non pubblicò mai un manuale completo. Prima della sua prematura morte all'età di 51 anni introdusse sul giornale una sezione in cui rispondeva alle domande che gli investitori gli ponevano per posta con indicazioni operative sulla finanza.
1.1 - I Principi fondamentali della Dow Theory:
- Il Mercato sconta tutto:
Questo principio si basa sull'assunto che i prezzi di mercato incorporano tutte le informazioni note, incluse le notizie economiche, politiche, le previsioni e le aspettative dei prezzi in modo efficiente. Quando le informazioni raggiungono il pubblico e vengono rese disponibili alla maggioranza delle persone generalmente sono già state "scontate" dal prezzo e non è possibile trarne ulteriore vantaggio competitivo. Per spiegare con ulteriore semplicità questo comportamento possiamo avvalerci della famosa frase: "Buy the rumors, Sell the News" ovvero "Compra le voci, vendi le notizie". Gli insider e gli operatori finanziari che hanno accesso in modo privilegiato alle informazioni opereranno nel mercato quando inizia a diffondersi la voce e trarranno profitto dalle loro operazioni a discapito di chi entra successivamente.
Poniamo il caso che venga reso noto un appalto statale per la commissione di un grande lotto di articoli di una società quotata. Gli investitori che avranno per primi questa informazione compreranno il titolo ad un prezzo moderato detto "discount" e innescheranno una tendenza rialzista stimolandone la domanda. La notizia si diffonderà alla maggior parte degli utenti quando il mercato avrà già scontato questa condizione e il prodotto verrà scambiato ad un costo "premium" sempre maggiore. Raggiunto un certo target gli investitori che sono entrati nella prima fase decideranno progressivamente di capitalizzare i loro profitti vendendo al nuovo valore ottenibile. Per la legge elementare del mercato secondo cui l'offerta trova risposta nella domanda altrui viene semplice comprendere chi sarà disposto a finalizzare l'operazione. Saranno ovviamente gli investitori dell'ultimo minuto che compreranno nella fase finale dell'apprezzamento del titolo e non riusciranno in nessun modo a trarre utilità dalla notizia concretizzando altresì il guadagno degli altri nel moto di offerta e deprezzamento.
- I trend di mercato:
Lo studio dell'andamento dei prezzi non è lineare e presenta oscillazioni più o meno rilevanti a seconda della volatilità di mercato. Dow osservò che in questa condizione esistono delle tendenze di direzionalità più ampie e definite nel tempo. Le formazioni in cui i prezzi dei minimi e dei massimi locali sono crescenti rispetto ai precedenti vengono definite "Uptrend" e in modo analogo "Downtrend" quando sono decrescenti. Dow paragonò l'andamento di questi ultimi alla marea e li suddivise in tre categorie: il primario, il secondario e il minore. Il trend primario era come il moto principale della marea, il secondario, di medio periodo, era paragonato alle onde che seguono la marea e quello minore il momento in cui si infrangono sulla costa. Osservando il movimento dell'acqua in riva al mare possiamo individuare il punto più alto sulla spiaggia raggiunto da ogni ondata. Finché ognuna di esse si spinge oltre il punto precedente possiamo individuare la tendenza crescente della marea e, viceversa, un ritiro progressivo della medesima.
In sintesi possiamo suddividere il trend principale in tre fasi distinte:
- - La fase di accumulo dove avviene l'azione degli investitori informati che percepiscono un cambiamento delle condizioni di mercato.
- - La fase di partecipazione pubblica dove c'è il riconoscimento del trend nella maggioranza degli investitori e l'aumento dei volumi di scambio.
- - La fase di distribuzione dove gli investitori informati iniziano ad andare contro il mercato poiché percepiscono l'inversione di tendenza.
- Gli indici si devono confermare a vicenda:
Nel formulare questo principio Dow prese in considerazione il "Dow Jones Industrial Average" (DJIA) e il "Dow Jones Transportation Average" (DJTA). La correlazione di questi indici è data dal fatto che le società industriali dipendono da quelle di trasporto per distribuire le loro merci. In un contesto di crescita economica c'è maggiore produzione di beni che richiedono maggiori servizi alle società di trasporto. Viceversa, se avviene un aumento dei trasporti, si osserva un aumento della domanda per i beni prodotti dalle industrie. Dow considerò che nessun segnale rialzista o ribassista rilevante potesse verificarsi senza la conferma reciproca. Se il settore industriale raggiunge nuovi massimi ma il settore dei trasporti non conferma questo movimento (o viceversa), potrebbe essere un segnale che il trend sta perdendo forza e potrebbe invertire. La mancanza di conferma indica una disconnessione tra la produzione industriale e la distribuzione/logistica.